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La presenza di residui di pesticidi chimici in frutta e verdura è pressoché inevitabile. Se da una parte queste sostanze svolgono l’importante ruolo di protezione dei raccolti da muffe, erbacce, parassiti ed insetti a garanzia di una produzione continua ed abbondante, dall’altra è innegabile il potenziale pericolo per la nostra salute.

E’ buona norma dunque lavare bene i prodotti prima del consumo, ma quale sarà il metodo di lavaggio migliore?

IPOCLORITO DI SODIO, BICARBONATO DI SODIO: METODI DI LAVAGGIO A CONFRONTO

I professori dell‘University of Massachusetts hanno messo a confronto i metodi di lavaggio di frutta e verdura più comunemente utilizzati nelle nostre case, rispetto all’efficacia nel ridurre il contenuto di due pesticidi in particolare: Fosmet e tiabedanzolo. Il primo è impiegato in agricoltura come insetticida, il secondo è un fungicida, antimuffa.

Chiaramente questi rappresentano solo due delle numerose sostanze che possiamo ritrovare come residui in frutta e verdura. Per questo studio sono state ricoperte di questi due pesticidi le superfici di alcune mele. Ecco come si sono comportati i vari metodi di lavaggio:

  • Bicarbonato di sodio: nella misura di un cucchiaio di bicarbonato di sodio in 2 tazze d’acqua, sembrerebbe il migliore nell’eliminare i pesticidi dalle superfici del vegetale. Questo perché i pesticidi (anche se non tutti) tendono a degradarsi (sciogliersi) più facilmente in acqua e bicarbonato, per cui un ulteriore risciacquo sotto l’acqua corrente li farà allontanare. I risultati? Ben il 95% in meno di Fosmet e l’80% di tiabedanzolo;
  • Ipoclorito di sodio (candeggina diluita, ad es. Amuchina): questo disinfettante, spesso impiegato su frutta e verdura ancor prima della messa in commercio, riduce efficacemente la carica microbica(pochi effetti sui pesticidi);
  • Acqua corrente: il metodo più utilizzato e raccomandato dagli esperti, da sola è comunque efficace nel ridurre sufficientemente i residui di pesticidi chimici.

Nessun metodo è stato utile nell’eliminare al 100% la presenza di pesticidi, ciò anche in relazione alla natura stessa dei pesticidi.

Ad esempio il tiabedanzolo è un pesticida “sistemico”, ovvero in grado di penetrare oltre la superficie del vegetale. Del resto le condizioni di laboratorio, non sono esattamente le stesse che ritroviamo nei prodotti in vendita presso fruttivendoli e supermercati (i tempi di contatto tra superficie del vegetale e pesticida sono anch’essi determinanti).

Dunque, come afferma lo stesso Dott. Mukai, autore principale dello studio, intervistato dalla CNN, abituato a lavare i vegetali rapidamente sotto l’acqua corrente: “Per i miei figli, li lascerò più a lungo, forse aggiungendo un po’ di bicarbonato di sodio.